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Il rapporto tra attività sportive e processi educativi, ha contraddistinto la storia del nostro Paese, alternando momenti di forte coesione culturale a fasi di netta separazione tra mondo sportivo e scuola. Negli ultimi anni, grazie ad una originale e innovativa riflessione pedagogica, le attività motorie hanno visto riconosciuta una forte dignità scientifica, rientrando finalmente a pieno titolo nelle scienze dell’educazione, ed offrendo al mondo della scuola e della formazione, una nuova prospettiva culturale. Lo sport e le attività motorie infatti sono portatori di uno straordinario potenziale educativo e formativo, se orientati da una vera cultura pedagogico-sportiva. La mia personale esperienza professionale ne è una testimonianza concreta, che dimostra come le competenze acquisite in ambito sportivo sono trasferibili efficacemente in altri contesti culturali.

Il mio esordio lavorativo nel Ministero della Pubblica Istruzione è avvenuto svolgendo il ruolo di docente di educazione fisica, pro-fondendo i miei sforzi professionali nelle palestre scolastiche e nei campi di atletica. Quando successivamente ho spostato il mio impegno professionale in ambito amministrativo, non ho perso le radici pedagogiche e motorio-sportive che avevano contraddistinto la mia formazione, che insieme all’esperienza maturata nei miei primi anni di lavoro, sono stati un prezioso capitale professionale. Lo sport, oltre a diffondere i valori della solidarietà, della lealtà, del rispetto della persona, del rispetto delle regole che sono i principi fondanti di ogni società sana, è uno straordinario ambiente per costruire competenze trasferibili in altri contesti di vita. L’organizzazione di una competi-zione, la definizione dei ruoli degli atleti, la determinazione dei tempi, le strategie di gioco, sono vere competenze intellettive che si possono trasferire in qualsiasi contesto lavorativo, abilità che il teorico Maltese De Bono definisce come un “cappello bianco” che ognuno dovrebbe essere in grado di calzare quando deve prendere delle decisioni o preparare un programma di azione. Ho sempre quindi creduto nella necessità di creare una forte alleanza tra l’Istituzione scolastica, il C.O.N.I. e l’Università per capitalizzare nelle scuole il patrimonio straordinario delle attività sportive, in direzione della lotta alla dispersione e del miglioramento dell’offerta formativa ed uno dei primi passi che ho svolto da Direttore Generale della Campania è stato un protocollo d’intesa con queste istituzioni. Il C.O.N.I. di Napoli, da sempre fortemente sensibile alla dimensione educativa dello sport è stato un alleato prezioso e leale della scuola napoletana, e anche questa ultima iniziativa sugli “Educatori sportivi” ne è una concreta testimonianza. La formazione di operatori competenti sulle problematiche educative, è il segnale di una sensibilità nei confronti della nostra istituzione ma rappresenta la consapevolezza e l’intenzione di lavorare insieme per migliorare il bagaglio culturale di chi rivolge la propria opera professionale ai giovani, che meritano tutto il nostro impegno.

Il testo “Educatori sportivi” realizzato dal C.O.N.I. provinciale di Napoli e curato da Maurizio Sibilio, è una interessante raccolta di esperienze operative introdotte in un corollario teorico che riassume le competenze necessarie per dare allo sport un profilo educativo-formativo. L’opera è un manuale utile per tecnici che operano con l’infanzia e l’adolescenza ponendosi l’obiettivo di coniugare armonicamente la missione educativa al livello prestazionale. Il curatore dell’opera ha tracciato un percorso agile ed efficace che mette in luce un elemento di forza del rapporto Scuola-C.O.N.I. che abbiamo costruito insieme: la valorizzazione e l’impegno nella formazione e nella divulgazione scientifica di tanti educatori che si occupano di sport e che sono una risorsa preziosa per completare questo importante processo di integrazione.

Sono certo che “Educatori sportivi” contribuirà a far crescere il percorso che abbiamo avviato in questi anni, con la consapevolezza che tutti noi abbiamo una missione che ci accomuna: attraverso lo sport, creare occasioni di crescita e di realizzazione del proprio progetto di vita dei nostri ragazzi che sono il vero seme della terra.

Alberto Bottino

Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania del M.I.U.R.