Descrizione
L’autore, ferroviere in un tempo remoto, rievoca il suo peregrinare per lavoro lungo le strade ferrate d’Italia in una sintesi di sentimenti ed emozioni vissute tra lavoro, famiglia e aspettative, ricca di vicissitudini, aneddoti, spunti di tecnica e cultura ferroviaria.
Una riflessione personale su vicende che lo hanno visto testimone e attore di trasformazioni tecnologiche e sconvolgimenti societari nell’ambito delle attività ferroviarie degli ultimi cinquant’anni.
L’esposizione condurrà il lettore, appassionato e non delle rotaie, in una realtà virtuale, trasportandolo in quel mondo di percezioni, attraverso quelle realmente vissute dall’autore e che inevitabilmente ogni ferroviere sentirà proprie.
di Armando Minichini
PREFAZIONE
È davvero un titolo evocativo quello scelto dall’autore di questo volume.
Il lungo viaggio spesso fa parte del bagaglio culturale del ferroviere ed è una peculiarità, in una prospettiva più ampia, di questa storica figura professionale, che ha vissuto un’evoluzione senza eguali.
Se l’Azienda ferroviaria, infatti, è da sempre un organismo vivo e dinamico, il ferroviere è il protagonista più diretto del progresso. Esemplare in questo senso il volume di Armando Minichini, che ci accompagna attraverso la sua esperienza lavorativa, alternando episodi di vita familiare a fatti squisitamente di rotaia, in una commistione tra pubblico e privato che ogni ferroviere sentirà propria.
Il lettore apprezzerà questo vero e proprio romanzo di formazione che si apre prendendo in prestito l’esperienza diretta del padre, anch’esso ferroviere nell’allora Opificio di Pietrarsa, per chiudersi con il pensionamento dell’autore, dopo aver vissuto le trasformazioni aziendali delle Ferrovie dello Stato del recente passato.
Nell’incedere della narrazione, Minichini usa termini come comunità e famiglia, nel riferirsi al personale FS.
Questo non è affatto un falso mito: da sempre i valori e i principi che appartengono alla categoria ne rappresentano un vero vanto.
Un senso di appartenenza che viene tramandato di generazione in generazione e che ormai fa parte di un valore aziendale da preservare come testimonianza fondamentale dell’evolversi della società grazie anche al contributo dei ferrovieri d’Italia.
Luigi Cantamessa
Direttore Generale della Fondazione FS Italiane
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